Si inizia allora a parlare di nucleo cometario e poi verrà la chioma, come si forma, come si allunga per poi trasformarsi in coda. Quello di ISON pare che sia uscito mal ridotto dall'incontro ravvicinato con Ra, il Dio Egizio del Sole.
Il compito di studiare più approfonditamente com'è fatta la coda di una cometa fu affidato alla sonda Stardust, che nel 2004 si immerse in quella della cometa WILD2, raccogliendone le particelle, proprio come fa un retino da farfalle.
Invece, con l'operazione DEEP IMPACT del 2005, gli scienziati della NASA provarono a bombardare con un proiettile di rame la superficie del nucleo della cometa Tempel 1 per cercare di capire come fosse costituito.
Il materiale che si ottenne dal bombardamento del nucleo, scagliato nello spazio alla stessa maniera delle scene conclusive del film Armageddon, fu poi esaminato con gli spettrometri, strani strumenti che faranno rivoltare lo stomaco dei miei ex studenti delle quinte di oltre un ventennio, e su cui per pietà dei piccini sorvolo, per ora!
Gli spettrometri rivelarono qualcosa di inaspettato. Tempel 1 infatti risultava ben diversa da quell'idea di palla di ghiacci misti (ammoniaca, acqua, metano) con tracce di materiale organico, sudicio appunto, che se ne aveva fino ad allora, e così descritta nei libri di scuola.
Più che di una palla di neve sporca, pareva proprio che si trattasse una palla fatta di sporco con un po' di neve sopra, formato in particolare da:
- silicati (olivine, pirosseni, minerali presenti anche nel comune basalto)
- carbonio in varie forme
- ghiaccio e vapore d'acqua
- carbonati
- idrocarburi ( in particolare idrocarburi aromatici policiclici o IPA)
- solfuri.
L'apoteosi per i chimici, ma anche per i geologi. E perchè no, per i biologi... Insomma, la natura ancora una volta sembra andare oltre le divisioni disciplinari, ce n'è per tutti i gusti.
D'altronde già la più delicata sonda Giotto, dell'Ente Spaziale Europeo (ESA), che nel 1986 aveva avuto un fly-by con il nucleo della cometa di Halley, riportando molte immagini della sua superficie, aveva già fornito molte informazioni simili.
Un nucleo cometario non sferico, ma bitorzoluto, pieno di crateri da impatto, come nel caso degli asteroidi.
Se qualcuno degli dei si diverte a rifornirsi nella nube di Oort e a lanciare ogni tanto qualche oggetto verso l'interno del sistema solare, ecco non son certo palle di neve, ma vere e proprie sassate. E un po' ce lo meritiamo.
La foto è Tempel 1, reperibile da: http://www.nasa.gov/centers/goddard/images/content/170729main_Tempel_1_impact.jpg
sabato 30 novembre 2013
giovedì 28 novembre 2013
Colpi di coda... colpi di timone (Gilberto Govi). Come ISON ti gioca brutti scherzi.
ISON si è svampata. Mentre ero quasi pronta per postare il prosieguo del post precedente (che comunque verrà, ma dopo), questa mi fa lo scherzo, passa in perielio (=punto più vicino al Sole, nell'orbita fortemente eccentrica=ellisse molto schiacciata), e quando "risòrte"fuori è pressoché svampata.
Capita con orbite di questo tipo, ti avvicini troppo e alla fine ti bruci. Una metafora della vita. E' bello rischiare, ma poi finisce che a forza di rischiare ti bruci.
Niente di personale ISON, il commento di Link2Universe di poche ore fa... un necrologio... purtroppo ISON ci ha lasciati.. o giù di lì.
http://www.link2universe.net
Ma come per incanto, quando ormai si recitava il "recameterna" (requiem aeternam), qualcosa rispunta, qualcosa che ha la coda, scampata non svampata, al sole.
Ma per far coda occorre... un timone!... per dirla con il grande Govi.
Gilberto Govi
E meno male, dovevo ancora parlare del nucleo e della chioma. Ci sta che adesso diventi ancora più bella.
Chi scampa da un rischio mortale, ha più gioia di vivere.
VIVA ISON, VIVA KEPLERO, VIVA NEWTON... MA ANCHE VIVA THYCO!
mercoledì 27 novembre 2013
Colpi di coda - anzi code. Come si può far chimica con le comete.
Si fa presto a dire "la cometa è quella cosa che ha la coda".
In effetti se così fosse, la si chiamerebbe caudata probabilmente, non cometa. Che deriva infatti dal latino coma, chioma. E la Coma berenicae, la chioma della regina Berenice, moglie del Faraone Tolomeo, che sacrificò i suoi splendidi capelli affinché il marito tornasse dalla guerra - ovvio, subito accontentata dagli Dei, che ne fecero una bella costellazione - la dice lunga, sulle chiome.
Insomma cometa perchè ha la chioma, non la coda, per incominciare.
La coda si sviluppa solo quando la cometa, in orbita grandemente eccentrica e magari non complanare con l'eclittica, cioè con l'orbita della Terra e (quasi) degli altri pianeti degni di questo nome, si avvicina al Sole. Come e perchè si formi, lo vedremo. Ma partiamo dalla coda a parlare di cometa, e poi si procederà all'incontrario, ché per motivi di chimica per ora ci risulta più interessante. La chioma e il nucleo cometario, verranno poi, per ragionar di chimica organica, di biochimica, e perchè no, di vita.
Dunque questa coda. Ma se gli astronomi scoprono che, invece di una coda SOLA, una cometa ne può mostrare anche 2, 3 o 5, le cose si complicano. Code non sparpagliate ai quattro venti, ma belline ordinate. E il responsabile guarda un po' di venti è solo uno, quello solare.
Gira che ti rigira, il Sole c'entra sempre e dappertutto.
Da cosa è formata la coda biforcuta? Polveri e ioni. Polveri come quelle che ci sono sui mobili di casa? Più o meno.
E con gli ioni come la mettiamo? mica sono tutti uguali! E infatti gli ioni positivi, fatti di nuclei di idrogeno (detti pur protoni) o di elio (elioni, particelle alfa, come li volete) sono responsabili della formazione di una biforcazione. Quelli negativi, praticamente elettroni!, ne fanno un'altra. Le polveri, neutre per lo più, fan la terza. Ma ripeto, ce ne possono essere anche di più, in base alla natura delle varie particelle.
Se si guarda bene la foto dell'altro giorno, la cometa ISON al momento dello scatto ne mostrava già due, vedremo se ne compariranno altre.
Per il momento, si segue il suo cammino dal sito della NASA
http://svs.gsfc.nasa.gov/vis/a010000/a011200/a011222/index.html
e si prova a rispondere a queste domande:
1) si può individuare tra le due code della ISON, qual è quella fatta da ioni e quale quella fatta da polveri?
2) cos'è responsabile della formazione di queste particelle, che una cometa lascia al suo passaggio, come una bava di lumaca cosmica?
AL POST DEI POSTERI, L'ARDUA SENTENZA...
In effetti se così fosse, la si chiamerebbe caudata probabilmente, non cometa. Che deriva infatti dal latino coma, chioma. E la Coma berenicae, la chioma della regina Berenice, moglie del Faraone Tolomeo, che sacrificò i suoi splendidi capelli affinché il marito tornasse dalla guerra - ovvio, subito accontentata dagli Dei, che ne fecero una bella costellazione - la dice lunga, sulle chiome.
Insomma cometa perchè ha la chioma, non la coda, per incominciare.
La coda si sviluppa solo quando la cometa, in orbita grandemente eccentrica e magari non complanare con l'eclittica, cioè con l'orbita della Terra e (quasi) degli altri pianeti degni di questo nome, si avvicina al Sole. Come e perchè si formi, lo vedremo. Ma partiamo dalla coda a parlare di cometa, e poi si procederà all'incontrario, ché per motivi di chimica per ora ci risulta più interessante. La chioma e il nucleo cometario, verranno poi, per ragionar di chimica organica, di biochimica, e perchè no, di vita.
Dunque questa coda. Ma se gli astronomi scoprono che, invece di una coda SOLA, una cometa ne può mostrare anche 2, 3 o 5, le cose si complicano. Code non sparpagliate ai quattro venti, ma belline ordinate. E il responsabile guarda un po' di venti è solo uno, quello solare.
Gira che ti rigira, il Sole c'entra sempre e dappertutto.
Da cosa è formata la coda biforcuta? Polveri e ioni. Polveri come quelle che ci sono sui mobili di casa? Più o meno.
E con gli ioni come la mettiamo? mica sono tutti uguali! E infatti gli ioni positivi, fatti di nuclei di idrogeno (detti pur protoni) o di elio (elioni, particelle alfa, come li volete) sono responsabili della formazione di una biforcazione. Quelli negativi, praticamente elettroni!, ne fanno un'altra. Le polveri, neutre per lo più, fan la terza. Ma ripeto, ce ne possono essere anche di più, in base alla natura delle varie particelle.
Se si guarda bene la foto dell'altro giorno, la cometa ISON al momento dello scatto ne mostrava già due, vedremo se ne compariranno altre.
Per il momento, si segue il suo cammino dal sito della NASA
http://svs.gsfc.nasa.gov/vis/a010000/a011200/a011222/index.html
e si prova a rispondere a queste domande:
1) si può individuare tra le due code della ISON, qual è quella fatta da ioni e quale quella fatta da polveri?
2) cos'è responsabile della formazione di queste particelle, che una cometa lascia al suo passaggio, come una bava di lumaca cosmica?
AL POST DEI POSTERI, L'ARDUA SENTENZA...
lunedì 25 novembre 2013
... ci godiamo Lovejoy (si spera)
Mentre si aspetta ISON, stanotte sveglia alle 00:300 - 01:00.
Dovrebbe esserci Lovejoy, nel bel mezzo del Grande Carro, proprio come tanti anni fa accadde per Hale-Bopp proprio davanti alla terrazza della camera, imponente nella notte scura senza luna, che ci feci una delle prime foto digitali. Strisciate ovviamente... perchè non ho il motorino da inseguimento. Pochi secondi di otturatore aperto ti bastano per capire quanto veloce ruoti il cielo. Anzi, la Terra, ma con Tolomeo ci si intende lo stesso. Ma la soddisfazione fu grande. Una cometa!
E stanotte la levataccia, al freddo e al buio della notte fiorentina, spero che mi faccia fare il bis.
Sento già la vocina che aggiunge in fondo a bis.... CHERA!
domenica 24 novembre 2013
Aspettando ISON...
Ci fa sospirare questa cometa, visibile, ma invisibile per chi come me la aspetta, messaggera dello spazio interplanetario profondo, bella tra le belle cose del cielo, che ti invitano a guardare in su. Arriveranno storie nuove con la cometa. Un anno si chiude. Ma.... sono ancora qua. E si ricomincia dal cielo, da dove sennò...
La foto è gentilmente concessa da Andrea Bernagozzi, collega dottorando, nonché astrofisico dell'Osservatorio Astronomico della Val d'Aosta.
http://www.oavda.it/italiano/index.htm
Curiosità: Il telescopio segue la cometa ISON, per cui le stelle "di fondo" appaiono strisciate. La loro luce a causa dei filtri RGB risulta scomposta nei colori rosso, verde (green) e blu.
Per potere osservare nucleo con chioma e coda di ioni, la luminosità è stata corretta usando una scala logaritmica, di modo che possa essere osservata tutta.
Qualche domanda per chi vuol provare a rispondere:
1- Il sole dove si trova? (per rispondere usare la convenzione "dell'orologio", cioè fornendo le ore come se l'immagine fosse un quadrante ipotetico di un orologio.
2- Si può stabilire dall'immagine se la cometa sta ancora arrivando in prossimità del sole o se è già di ritorno? per quale motivo?
3- Le stelle di fondo fanno parte della Via Lattea oppure appartengono ad altre galassie? chi risponde argomenti in modo adeguato la propria proposta.
Benvenuti!
Questo blog raccoglierà idee, curiosità, documenti e suggerimenti per le classi della Prof.ssa Maddalena Macario. In particolare gli alunni potranno trovare materiale per il recupero, l'approfondimento e lo scambio reciproco di idee.
Per il momento questo è il link del mio vecchio sito web, che progressivamente sarà dismesso:
digilander.libero.it/madscience
Da esso è possibile scaricare molti tipi di documenti diversi, suddivisi per sezioni.
Per ogni esigenza contattatemi qua.
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