sabato 30 novembre 2013

Palle di neve sporca - o meglio palle di sporco innevato (1)

Si inizia allora a parlare di nucleo cometario e poi verrà la chioma, come si forma, come si allunga per poi  trasformarsi in coda. Quello di ISON pare che sia uscito mal ridotto dall'incontro ravvicinato con Ra, il Dio Egizio del Sole.

Il compito di studiare più approfonditamente com'è fatta la coda di una cometa fu affidato alla sonda Stardust, che nel 2004  si immerse in quella della cometa WILD2, raccogliendone le particelle, proprio come fa un retino da farfalle.
Invece, con l'operazione DEEP IMPACT del 2005, gli scienziati della NASA provarono a bombardare con un proiettile di rame la superficie del nucleo della cometa Tempel 1 per cercare di capire come fosse costituito.

Il materiale che si ottenne dal bombardamento del nucleo, scagliato nello spazio alla stessa maniera delle scene conclusive del film Armageddon, fu poi esaminato con gli spettrometri, strani strumenti che faranno rivoltare lo stomaco dei miei ex studenti delle quinte di oltre un ventennio, e su cui per pietà dei piccini sorvolo, per ora!
Gli spettrometri rivelarono qualcosa di inaspettato. Tempel 1 infatti risultava ben diversa da quell'idea di palla di ghiacci misti (ammoniaca, acqua, metano) con tracce di materiale organico, sudicio appunto, che se ne aveva fino ad allora, e così descritta nei libri di scuola.
Più che di una palla di neve sporca, pareva proprio che si trattasse una palla fatta di sporco con un po' di  neve sopra, formato in particolare da:

- silicati (olivine, pirosseni, minerali presenti anche nel comune basalto)
- carbonio in varie forme
- ghiaccio e vapore d'acqua
- carbonati
- idrocarburi ( in particolare idrocarburi aromatici policiclici o IPA)
- solfuri.

L'apoteosi per i chimici, ma anche per i geologi. E perchè no, per i biologi... Insomma, la natura ancora una volta sembra andare oltre le divisioni disciplinari, ce n'è per tutti i gusti.

D'altronde già la più delicata sonda Giotto, dell'Ente Spaziale Europeo (ESA), che nel 1986 aveva avuto un fly-by con il nucleo della cometa di Halley, riportando molte immagini della sua superficie, aveva già fornito molte informazioni simili.
Un nucleo cometario non sferico, ma bitorzoluto, pieno di crateri da impatto, come nel caso degli asteroidi.

Se qualcuno degli dei si diverte a rifornirsi nella nube di Oort e a lanciare ogni tanto qualche oggetto verso l'interno del sistema solare, ecco non son certo palle di neve, ma vere e proprie sassate. E un po' ce lo meritiamo.
 La foto è Tempel 1, reperibile da: http://www.nasa.gov/centers/goddard/images/content/170729main_Tempel_1_impact.jpg



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